Orari dicembre 2024
– Mercoledì 4: 21.00*
*Proiezione a ingresso gratuito organizzata da “Femminismi contemporanei”.
Info biglietti
La prenotazione del posto viene assegnata esclusivamente all’emissione del biglietto in loco e non online.
La trama in breve
Riley ha denunciato di aver subito un abuso sessuale da parte di Brian, il presidente della confraternita universitaria fondata dal discusso Calvin Hawthorne, ma nessuno le ha creduto. Un anno dopo si vendica, organizzando uno spettacolo natalizio comico il cui testo si riferisce allo stupro. Dopo l’esibizione Riley riceve messaggi minatori sul telefono e scopre che anche le sue compagne sono oggetto di stalking. Intanto delle ragazze spariscono misteriosamente dal campus.
Forte di un cast ragguardevole e di istanze femministe all’avanguardia, Black Christmas divenne un cult per le generazioni a venire, tanto da meritare due tentativi di remake. Il primo, diretto da Glen Morgan nel 2006, spinge sul pedale della violenza gore ma scontenta i fan; il secondo nasce nel 2019, per volontà della onnipresente casa di produzione Blumhouse. Ed è chiaro fin da subito il cambio di target. Il film di Sophia Takal ottiene una classificazione di PG-13 per la visione, ossia aperta anche ai minori purché accompagnati da adulti, al prezzo di una netta attenuazione sul piano della violenza.
Takal sceglie di abbandonare ben presto l’elementare insieme di regole del genere slasher per inseguire sottotrame legate all’attualità e al dibattito socio politico in corso. In particolare alle rivendicazioni del movimento #metoo, trasformando il sottotesto femminista dell’originale in una esplicita presa di posizione contro la misoginia patriarcale, ancora presente nella società americana e nell’istituzione universitaria.